Nietzsche è l'interprete della crisi della civiltà occidentale, quale si viene delineando tra gli ultimi decenni dell'Ottocento e gli inizi del Novecento. Riprendendo le intuizioni di Schopenauer, coglie i segnali di incertezza e precarietà dell'uomo nell'epoca della scienza e della tecnica, o meglio, dell'indebolimento della fiducia in tale orizzonte culturale.
Nietzsche è una figura singolare ed eccentrica.
Nietzsche scoprì l'opera di Schopenauer. Egli venne conquistato da ''Il mondo come volontà e rappresentazione'': in questo libro lui trova la più alta celebrazione dell'arte come via di salvezza dall'infelicità della vita e l'interpretazione della musica come espressione del mondo ed essenza di tutte le cose.
Nietzsche fece un'analisi approfondita del mondo classico e dell'amore per la filologia.
La sua prima opera importante è ''La nascita della tragedia dello spirito della musica''.
L'opera ''Cos' parlò Zarathustra'' (1883) è oggi riconosciuta come uno dei testi filosofici più significativi dell'Ottocento, che però non riscuote successo.
Egli si affidò a scritti di difficile interpretazione, il cui valore non è stato immediatamente e universalmente recepito. La difficoltà deriva dallo stile dell'autore: egli utilizzava aforismi, metafore, immagini, simboli che si condensano in una forma di scrittura più consona alla letteratura che alla filosofia, e che si prestano a contrastanti letture. E' uno stile perfettamente coerente con il progetto del pensatore di contrapporsi alla cultura tradizionale attraverso una modalità espressiva volutamente estrema.
La produzione nietzscheana viene suddivisa in tre fasi:
- la fase filologico-romantica --> ''La nascita della tragedia dello spirito e della musica'' e ''Considerazioni inattuali''
- la fase illuministico-critica --> ''Umano, troppo umano'' e ''La gaia scienza''
- la fase dell'eterno ritorno e della volontà di potenza --> ''Così parlò Zarathustra'', il libro più famoso dell'autore e il progetto non portato a termine ''La volontà di potenza''
LE OPERE DEL PRIMO PERIODO
La nascita dello spirito della musica (1872) fa notare l'ammirazione dell'autore per Schopenauer e per Wagner. Il rapporto tra Nietzsche e Wagner è segnato prima da una grande stima, poi dall'ostilità e dalla contrapposizione. Ne La nascita della tragedia la musica di Wagner suscita l'entusiasmo del filosofo. Wagner si converte al cristianesimo, Nietzsche interpreta questa sua decisione come un tradimento con il quale egli abbandona lo spirito vitalistico e naturalistico che era proprio dell'età tragica dei Greci, e aderisce all'etica cristiana della rinuncia e della rassegnazione. Per tale motivo se ne allontana.
Nietzsche pubblicherà poi quattro saggi denominati Considerazioni inattuali, in contrasto con le idee dominanti nel contesto culturale dell'autore.
Per Nietzsche non esiste una verità assoluta (nemmeno quella della scienza), ma soltanto interpretazioni soggettive, che dipendono dal momento storico e dagli interessi degli individui.
Nelle opere del secondo periodo si approfondisce la critica del filosofo nei confronti dei valori della propria epoca. In questi scritti Nietzsche mostra di apprezzare la scienza come conoscenza libera e creatrice che opera per trasformare la realtà, proprio come fa l'arte. Tra scienza e arte deve esserci collaborazione per il filosofo.
Umano, troppo umano (1878) è un'opera dedicata al filosofo Voltaire. In essa Nietzsche intende presentare una "chimica delle idee e dei sentimenti", ovvero una scomposizione dei valori spirituali nei loro elementi originari e fondamentali.
Tutto il nostro mondo ideale è una dimensione istintuale e biologica primaria, da cui deriva l'esigenza di controllare e dominare il mondo esterno per soddisfare i propri bisogni.
Ne La gaia scienza (1882), la scienza diventa gaia (lieta), una scienza che si è svincolata dalla tradizione, da una concezione quantitativa, rigida e riduttiva del sapere, dalla fiducia in una verità certa ed oggettiva, ed è tornata a far rivivere la realtà della "terra" (gaia può essere anche associato a terra dei Greci).
LE OPERE DEL TERZO PERIODO
Nell'opera Così parlò Zarathustra egli fa riferimento alla figura di Zarathustra, un profeta persiano, uno dei fondatori della morale. Il libro è "per tutti e per nessuno" nel senso che si rivolge a coloro che sono capaci di andare oltre l'uomo vecchio, reso schiavo dalle regole della morale e della fede.
L'opera è la più nota e importante di Nietzsche e costituisce una novità dal punto di vista dello stile. E' un racconto allegorico.
Altre opere di questo periodo sono Al di là del bene e del male e Genealogia della morale, in cui la critica alla morale si avvale di una ricerca ''genealogica'', cioè ripercorre il cammino delle ideologie fino a rintracciarne l'origine.
L'ULTIMO PROGETTO E IL SUO FRAINTENDIMENTO
Dell'opera La volontà di potenza possediamo soltanto alcuni frammenti. Si tratta di una rielaborazione dei materiali inediti del filosofo.
LE FASI DELLA FILOSOFIA DI NIETZSCHE
Per Nietzsche il cammello, l'animale in grado di sopportare grandi pesi, rappresenta il primo stadio dello spirito (chi è fedele alla tradizione); il leone, l'animale indipendente e autonomo per eccellenza, indica l'epoca dello spirito libero, in cui ci si libera dal peso e delle credenze etiche e religiose dei padri; il fanciullo, l'individuo non ancora condizionato dall'educazione e dalla civiltà, raffigura colui che inaugura l'epoca del "nuovo inizio" di un uomo nuovo libero di creare la propria vita ''al di là del bene e del male''.
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