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Visualizzazione dei post da marzo, 2020

LA NASCITA DELLA PSICOANALISI TRA FREUD E JUNG -UMBERTO GALIMBERTI

FREUD PSICOLOGIA E FILOSOFIA: LE DUE SOGGETTIVITA’ Freud va sottratto al mondo degli psicologi e consegnato al mondo dei filosofi perché dice cose molto più potenti di quanto la psicoanalisi riesce a percepire. Freud è abbinato al concetto di inconscio. inconscio non è una parola solo analitica, ma compare già nella filosofia romantica. l'inconscio si riferisce alla parte irrazionale del uomo. Il precursore di Freud è Schopenhauer. lui pensa che ci sia in ogni uomo una doppia soggettività, una dice “Io” , l'altra dice “natura “. LA VITA DI FREUD Egli nasce nel 1856 a Freiberg da una famiglia di origine ebraica e dopo pochi anni si trasferisce a Vienna. decide di iscriversi all'università di medicina e si specializza in neurologia. per tre anni lavora nell'ospedale di Vienna e cura i pazienti affetti da turbe neurologiche. nel 1885 Apre uno studio inizia a utilizzare l'ipnosi con i suoi pazienti. i suoi studi iniziano con l’isteria per poi arrivare alla scoperta

KIERKEGAARD: GLI STADI NEL CAMMINO DELLA VITA

Kierkegaard ha una biografia povera: viveva di rendita, si occupava interamente dei suoi studi. Egli rifletteva su elementi oscuri e profondi che non ha mai dichiarato. Assume degli pseudonimi, eteronimi attraverso i quali comunica e tematizza le sue prospettive filosofiche.   pseudonimi --> quelli che rimandano sempre ad una stessa identità soggettiva   eteronimi --> implicano qualcosa in più, ovvero l'uscita da noi stessi e l'adozione di un altro punto di vista La verità è percepita da Kierkegaard come qualcosa che si da solo all'interno di una prospettiva personale, qualcosa che sperimentiamo a partire da una vicenda che ha valore esistenziale, che riguarda l'individuo, il singolo. Essa dice soltanto chi è l'individuo, cosa significa la vita dell'individuo, qual è la portata e il valore che questa esistenza può avere. Una volta tolto il concetto di totalità o di sistema non e più possibile pensare ad un orizzonte comune all'inter

KIERKEGAARD SPIEGATO DA SERGIO GIOVANE

Il pensiero di Kierkegaard ci mette di fronte alla necessità di scegliere, di riconoscere la nostra libertà. Ci mette dunque di fronte ad un out out, titolo di un suo libro. La filosofia di Kierkegaard è una filosofia paradossale. Egli pensa alla vita come un'infinita serie di possibilità, le quali hanno una propria giustificazione. Ha firmato i suoi libri con degli pseudonimi: nomi di persone. Questi nomi sono delle reali possibilità di vita, di personaggi viventi a pieno titolo. FILOSOFIA DI KIERKEGAARD --> fare i conti con i personaggi che vengono a trovarlo, che dialogano con lui, che gli si impongono a danno luogo a questa costruzione paradossale. ''Se il mio Dio mi ordina di uccidere mio figlio io dico di sì'', non per ragione, ma per fede. Nell'esteta, dov'è la verità? La verità non è in questo o in quello, ma è quella cosa, alla luce della quale questo gioco/contrasto produce un continuo movimento del pensiero e ci invita a pensare, a

LA PRIMA FASE DEL PENSIERO NIETZSCHEIANO

La prima fase del pensiero nietzscheiano è simboleggiata dal cammello --> indica colui che è fedele alla tradizione , Essa è inoltre quella in cui Nietzsche afferma che alla base della civiltà greca ci sono due principi  l 'apollineo , l'emblema della misura e dell' ordine il dionisiaco , l'emblema del caos , della potenza creatrice, dell' ebrezza e della sensualità La tragedia nasce dai canti corali in onore di Dioniso, cioè ha origine da un'esperienza caotica e irrazionale mediata dalla rappresentazione poetica . La tragedia inizia il suo declino con Euripide, infatti nelle sue tragedie predomina il dialogo a discapito della musica e del coro. La filosofia di Socrate, secondo Nietzsche, è alla base della decadenza della cultura occidentale, infatti a partire da essa viene esaltato il pensiero , svalutando la vita concreta e i suoi valori.